Sulle misure del Piano di Riequilibrio. Note critiche alla Relazione del secondo anno di sindacatura di De Luca (2)

Sulle misure del Piano di Riequilibrio. Note critiche alla Relazione del secondo anno di sindacatura di De Luca (2)

  • Già nella relazione del primo anno di sindacatura Cateno De Luca aveva avanzato delle previsioni di soddisfacimento delle misure previste dal Piano di Riequilibrio, ma era ancora presto ed egli stesso precisava che “un bilancio di previsione traduce in numeri gli annunci ed i buoni propositi politici calibrati alle effettive condizioni economiche ed organizzative dell’Ente, mentre un rendiconto assevera la quantità e qualità delle azioni amministrative che si sono tradotte dagli annunci (previsione) in fatti (rendiconto) ”. La verifica della buona riuscita degli obiettivi si ricava, dunque, dal rendiconto e non dal bilancio di previsione.

Nella relazione del secondo anno di attività, invece, De Luca, che può annunciare a sé per l’intera amministrazione del Comune di Messina per il 2019, rivendica il raggiungimento del 100% delle misure previste nella sezione Risorse del Piano di Riequilibrio. Solo per citare gli obiettivi più ambiziosi si possono segnalare un recupero dall’evasione ed elusione tributaria per 3 milioni e mezzo di euro e quasi nove milioni e mezzo di economie nelle spese per il personale.

In realtà, De Luca rivendica, nella sua seconda relazione, di avere accantonato somme a copertura integrale di quelle misure. Effettivamente, nella Nota Integrativa allegata al Rendiconto 2019 egli scrive che “… per quanto riguarda il Piano di Riequilibrio le misure previste coperture negli accantonamenti e nei vincoli del Risultato di amministrazione”. Ora, i fondi accantonati nel risultato di amministrazione, i fondi accantonati per potenzialità per passività potenziali e il Fondo Crediti di Dubbia esigibilità.

In effetti, andando a verificare una delle misure più importanti per il piano di riequilibrio, il recupero dall’evasione tributaria, confrontando i rendiconti del 2018 e del 2019, apparrebbe più contenuto rilevando un incremento notevole negli accertamenti (circa 6 milioni), ma con un incremento dei riscossioni di circa un milione, il che fa, infatti, aumentare di circa 5 milioni i residui attivi. Anche le economie nelle spese per il personale risulterebbero molto più contenute rispetto a quelle previste nel Piano.

D’altronde, nel 2019 c’è stato un incremento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità di oltre il 20% ed è lo stesso De Luca, in un altro passaggio della relazione, a considerare in maniera molto negativa questo evento in quanto tende ad ingessare il bilancio. Non a caso è il Sindaco stesso ad indicare le contromisure (baratto amministrativo, borse lavoro…), ma si tratta di contromisure già presenti nella relazione dello scorso anno e aggiunte con una copia / incolla che tradisce i pochi passi in avanti fatti in questa direzione . Ci si potrebbe chiedere, dunque, se non ci si trova nella condizione di soddisfare il Piano di Riequilibrio ingessando parti del bilancio,

 

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