Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Dietro i miei fallimenti c’era Wendi, pensavo mentre correvo, con i finestrini spalancati, verso Palermo. Giunsi alla base dello Schiavo protetto da un cappello a larghe tese. Faceva così caldo che anche le migliori intenzioni si scioglievano in sudore.
Comunque, Roby era al suo posto di combattimento. Aveva da poco chiodato una variante al primo tiro della Diretta. Me la offrì. 55 chili all’ombra, non ebbi alcuna difficoltà a salirla. Roby chiamò la via Viva Mexico in onore del mio cappello.
Perché Roby era così generoso con me? Penso, perché, come lui, facevo fatica ad adattarmi alla vita di tutti. Corremmo a fare Gli scalpellini, poi Mariella crack’n up. Il giorno dopo la Syusi. Per me era anche troppo.
Partimmo per Petralia dove avremmo dovuto esibirci per il CAI locale. Attrezzammo due vie e le salimmo. A me toccò la più difficile. Ancora un gesto di cortesia di Roby. Quando scendemmo ci fecero mille complimenti. C’era anche la stampa. Scappai in gran fretta per sfuggire al giornalista locale. A quel tempo cercavo di non lasciare orme sufficientemente pesanti da poter essere registrate. Che coglione! Oggi darei il culo per un passaggio televisivo.
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